Bruxelles fu il primo centro in cui L’Art Nouveau raggiunse un’espressione matura in grado di esercitare un’influenza e promuovere la sua diffusione nel resto d’Europa. L’ambiente artistico della capitale belga degli anni ’90 era di una vivacità insolita, caratterizzata dalla comparsa di numerose riviste e associazioni, da mostre e iniziative di ogni genere. Ricordiamo solo il ruolo importantissimo del gruppo "Les XX", che attraverso mostre, conferenze e dibattiti fece conoscere nella città gli artisti inglesi e tenne contatti con i circoli francesi. Fu questo ambiente vivace e aperto che accolse e sviluppò, soprattutto in architettura, ma anche nel campo dei mobili e dell’oreficeria, le nuove idee artistiche.
Il motivo decorativo che più caratterizza la produzione belga è quello, ideato dall’architetto Victor Horta (1861-1947), della linea a laccio o a schiocco di frusta, identificato poi con il nome di linea belga. Motivo che si ritrova nei suoi mobili e nel suo arredamento le cui linee dinamiche disegnano larghe anse, parabole e spirali aperte e panciute. Un’altra caratteristica, tipicamente belga, è il risalto dato ai sostegni che assumono un carattere simbolico – strutturale. La si può trovare nei mobili di Gustave Serrurier-Bovy (1858-1910), in cui questo nuovo aspetto è mescolato agli schemi dell’Art and Crafts e al gusto per l’asimmetria che deriva dall’influenza dell’arte giapponese.
Un apporto importante all’Art Nouveau belga si deve alla figura di Herny Van de Velde (1863-1957), architetto, pittore e teorico. Lavorò in tutta Europa, soprattutto in Francia, dove tra il 1895 e il 1896 curò l’arredamento della "Maison Bing" a Parigi e successivamente in Germania, dove rimase fino al 1918. Nei suoi mobili e nei suoi complementi d’arredo emerge l’attenzione per gli elementi strutturali e la costante ricerca dell’equilibrio tra funzionalità e ornamento. La sua linea mossa e curva domina gli oggetti ma non prevarica la praticità. Il più importante disegnatore belga di gioielli Art Nouveau fu Philippe Wolfers (1858 – 1929), che cominciò negli anni ’90 a creare con un’estrema raffinatezza tecnica gioielli asimmetrici con motivi floreali stilizzati, insetti o figure umane. Utilizzò per primo l’avorio, proveniente dal Congo Belga, interpretando pienamente il gusto per l’esotico tipico dell’Art Nouveau.
Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it